lunedì 8 novembre 2010

cera

Passavi con me i pomeriggi
a riguardare i quaderni sbiaditi
con le b tutte storte
Quando non ho avuto più nulla da scrivere
ho imparato la calligrafia
E l'erba secca che scricchiolava
sotto le nostre scarpe sempre nere
e l'erba secca che era pronta
per essere fumata.
Le poltrone ad aria prendono fuoco
insieme alle cartine lunghe
e ai balconi di cemento al nono piano.
La cera della lampada
è di un rosa pornografico
e dimmi ancora di quella volta
tra vent'anni
quando eri un'attrice da trashtelevisione
dopo la necessaria gavetta teatrale
più qualche marchetta
e io avrò scritto dieci libri
e centoventiquattro poesie
e quattro mi piacciono anche.

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